Popolazione di lingua indoeuropea, migrata verso il 1900 a.C. in Asia Minore,
ove, assimilati elementi di civiltà anteriori, fondò un impero con
capitale a Khattushash, durato dal XVIII all'XI sec. a.C. • St. -
Fondatore del Regno è considerato Khattushilish I, il cui figlio
Murshilish I (XVI sec.) devastò Babilonia dopo aver vinto gli Urriti;
Shuppiluliumash (XIV sec.), re del nuovo Regno, combatté contro gli
Egiziani e rese vassalli i Regni degli Urriti e dei Mitannici. L'Impero ittita
affrontò nuovamente gli Egiziani sotto Muvatallish nella battaglia di
Qadesh (1308 circa) costringendoli a ritirarsi: un trattato di pace fu concluso
tra il successore di Muwatallish, Khattushilish III, e Ramses II. Penetrati
nelle regioni occidentali dell'Asia Minore, gli
I. vi incontrarono la
resistenza di nuovi popoli indoeuropei, forse gli Achei, che alla fine
prevalsero, causando la caduta dell'Impero ittita. Regni con dinastie ittite
continuarono ad esistere in Siria e Mesopotamia sino all'VIII sec. a.C. •
Ling. - La lingua degli
I. appartiene all'indoeuropeo, in particolare
alle lingue
centum, con forti influssi asiani sul lessico. La morfologia
dell'ittita è molto semplificata rispetto alla morfologia indoeuropea: il
duale è scomparso; nel verbo, mancano il congiuntivo e l'ottativo e
c'è solo un tema per il presente e uno per il passato. • Lett. - I
testi letterari ittiti, scritti in un alfabeto cuneiforme sillabico, sono
prevalentemente di genere epico-mitologico; alcuni dei più importanti
(poemi di Telipinu, di Kumarbi, di Illuyankash, ecc.) narrano le vicende e le
contese degli dei. Mentre in tali testi predomina l'influsso mesopotamico,
è autonoma la letteratura storica, costituita da annali e trattati.
• Rel. - La religione degli
I., politeista, pur presentando
caratteri propri, non si differenziava molto da quelle religioni, specie quella
assira, babilonese e urrita, dalle quali accolse miti, rituali e
divinità. Al di sopra di tutti gli dei era posto il dio delle tempeste e
dei fulmini con la dea solare Arinna, sua sposa. Erano anche adorati il Sole, la
Luna, Venere e gli elementi. • Dir. - I frammenti di una raccolta di leggi
ittite risalente al re Telipinu hanno consentito il rilievo di affinità
formali con i codici degli Assiri, dei Babilonesi e dei Sumeri. Particolarmente
severe dovettero essere presso gli
I. le norme di diritto penale. •
Arte - Numerose sono le testimonianze artistiche, lasciate dagli
I.
nell'Asia Minore e nella Siria settentrionale: resti di città circondate
da poderose mura, santuari, palazzi, tutti riccamente decorati di bassorilievi e
statue. I monumenti più importanti si trovano nella capitale,
Khattushash, a Yazilikaya, presso Bogazküy, a Malatia, a Zengirli, ecc.
L'arte degli
I. si connette a quella degli Accadi e dei Sumeri, ma
subisce anche l'influsso di quella dei Mitanni o Urriti. Carattere spiccatamente
urrita hanno i monumenti di Tell Halaf. Accanto a queste influenze è pure
presente quella dell'arte egiziana. La scultura a tutto tondo e i rilievi sono
caratterizzati da una violenta accentuazione plastica, da una ricerca di effetti
di massa e di una rude possanza. Di intaglio delicato, molto fine, sono invece i
cilindri-sigilli.