Chim. - Proprietà di particolari corpi, detti
corpi isomorfi che,
senza cristallizzare in modo assolutamente identico, forniscono dei cristalli di
forme vicine; inoltre tali corpi sono suscettibili di mescolarsi in uno stesso
cristallo, in proporzioni variabili, almeno entro certi limiti; se le
proporzioni fossero fisse, non vi sarebbe più sincristallizzazione ma una
vera e propria combinazione di due corpi: i cristalli così ottenuti
costituirebbero una nuova specie chimica ben determinata. Un mezzo semplice ed
efficace per riconoscere l'
i. di due corpi è di preparare una
soluzione soprasatura dell'uno di essi e di adescare la cristallizzazione
mediante un cristallo dell'altro corpo. Dei corpi isomorfi possiedono la stessa
struttura molecolare o anche hanno delle formule chimiche simili. Questa
osservazione viene indicata come
legge dell'i. L'
i. permette
dunque di ricavare la formula di un composto da quella di un altro isomorfo e di
conseguenza permette di risalire al peso atomico degli elementi presenti nel
composto. Un caso tipico di
i. è quello che si osserva in sostanze
del tipo del carbonato di calcio e del carbonato di zinco. In questo caso la
cristallografia e l'osservazione microscopica permettono di evidenziare come nel
reticolo cristallino lo zinco possa sostituire il calcio e viceversa. Questa
mutua sostituzione è possibile solo quando la struttura cristallina delle
due sostanze sia analoga e soprattutto se gli atomi o gli ioni che le
costituiscono sono di dimensioni paragonabili e comunque con raggi ionici non
differenti per oltre il 15%.