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Isfahan.

(o Esfahan). Città (1.127.000 ab.) dell'Iran situata nella parte centro-occidentale del Paese e capoluogo dell'omonima provincia (105.805 kmq: 3.682.000 ab.). Sorge a 1.620 m s/m. sulle pendici orientali dei monti Zagros, lungo la strada che unisce Shiraz a Teheran. È bagnata dal fiume Zaindeh. È famosa per le fabbriche di tappeti persiani e di broccati. L'economia si basa anche sull'allevamento, l'industria (acciaierie, tessuti, alimentari, calzaturifici, ecc.) e l'agricoltura (frumento, orzo, meloni, riso, cotone, tabacco, papavero da oppio). • St. - L'antica Aspadara fu capitale del regno dei Selgiuchidi (XI-XII sec.) e dei Safawidi (XV-XVIII sec.). Nel 1388 fu distrutta da Tamerlano; raggiunse il suo massimo splendore sotto il regno di Abbas I (XVI sec.), che fece costruire magnifici palazzi e moschee. La sua decadenza cominciò ai primi del Settecento con il saccheggio degli Afghani (1722). • Arte - Conserva importanti monumenti tra cui la moschea del Venerdì (prima del X sec.) considerata l'opera più rappresentativa dell'architettura islamica, la torre sepolcrale nota come Imam-zade Gia'far (1320 circa), il mausoleo di Bada Qasim (1340) di epoca mongola, il Ponte delle Trenta Arcate (fine XVI sec.) e il Palazzo delle Quaranta Colonne (principio del XVII sec.). Di epoca più recente sono la moschea di Sheik Luffullah, quella dello Shah, e quella di Zoleimat.