Medico greco. Studiò sotto la guida di suo padre Eracleide, di Erodico da
Lentini e forse anche del retore Gorgia. Viaggiò come medico, ma impresse
ai suoi viaggi valore di moderne spedizioni scientifiche, in quanto fatti con i
suoi discepoli, a scopo di studio. Tornato in Coo, si dedicò alla
professione e all'insegnamento. La sua figura informa di sé tutta la
scuola di Coo e l'opera sua simboleggia la massima evoluzione raggiunta nel V
sec. a.C. dal pensiero greco. L'opera di
I. è raccolta nel
Corpus Hippocraticum, suo e dei suoi allievi. Base della medicina
ippocratica è la teoria umorale, per cui lo stato di salute è dato
dalla crasi, dall'equilibrio cioè dei quattro umori: il
sangue
proveniente dal cuore, il
flegma o pituita dal cervello, la
bile
gialla dal fegato e la
bile nera (atrabile) dalla milza. Dallo stato
di perfetto equilibrio si può passare a quello di
discrasia o
malattia. Con
I. nascono i concetti di costituzione, di clinica e di
semeiotica. Dal lato curativo,
I. si basa sulla
vis medicatrix
naturae, forza contro il male insita nella natura stessa dell'uomo e che il
medico deve in tutti i modi aiutare, con mezzi piuttosto igienici che curativi,
basandosi sul precetto:
Primum non nocere. Anche per ciò, egli
curò molto la dietetica, insegnando l'uso dei cibi e delle bevande, sia
nello stato di malattia che in quello di salute. Con
I. si pone il
susseguente evolversi della medicina dalla forma sacerdotale alla forma demotica
(Coo 460 circa a.C. - Larissa 377 circa a.C.).