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Ipparco.

Tiranno di Atene, figlio di Pisistrato. Successe al padre insieme al fratello Ippia nel 527 a.C. ed entrambi si fecero notare per la saggezza e la moderazione della loro amministrazione, per il giudizioso impiego del pubblico denaro e per il loro amore verso le lettere e le arti. Secondo Platone, fu I. a introdurre in Atene le poesie di Omero e a chiamare presso di sé Anacreonte e Simonide. Morì assassinato da Armodio, di cui aveva oltraggiato la sorella, e da Aristogitone di lui amico (514). Armodio fu immediatamente massacrato dalle guardie di I.; Aristogitone, arrestato e sottoposto alla tortura perché rivelasse il nome dei suoi complici, fece, per vendetta, quello degli amici di Ippia, che questi mise a morte senza indugio, per quanto innocenti (528-514 a.C.).