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Ipotàlamo.

La porzione basale del diencefalo, che corrisponde al pavimento e alla parte inferiore delle pareti del terzo ventricolo e che è in rapporto con l'ipofisi mediante un ristretto peduncolo. Ne fanno parte, oltre alla sostanza grigia che circonda quest'ultimo, il tuber cinereum, il peduncolo dell'ipofisi e i due corpi mammillari. È costituito da numerosi gruppi o nuclei di cellule nervose, diversamente sviluppati e differenziati nella serie animale. Caratteristica peculiare dell'i. è la straordinaria ricchezza di capillari sanguiferi e la intimità di rapporti che questi ultimi assumono con le cellule di alcuni nuclei. L'i., mediante fasci di fibre nervose, è in rapporto con la corteccia cerebrale, col talamo e col corpo striato. Le sue connessioni con l'ipofisi sono particolarmente strette, tali da giustificare la riunione dei due organi nel sistema i.-ipofisario. L'i. può essere sede di tumori, di difetti di sviluppo embriologico, può essere coinvolto nei traumi cranici, nel colpo di calore, negli stati tossici e principalmente nell'alcolismo, in alcune malattie da infezione. Di solito la sua lesione determina il cointeressamento del diencefalo e dell'ipofisi: è pertanto eccezionale che si abbiano sindromi ipotalamiche pure. • Fisiol. - L'i. partecipa alla regolazione dell'omeostasi assieme al diencefalo ed interviene nel controllo di vari fenomeni della vita istintiva; contiene pertanto centri coordinatori delle principali funzioni vegetative, circolatorie, respiratorie, digestive, metaboliche.