Med. - Diminuzione patologica della pressione in un determinato distretto
dell'organismo. ║
I. arteriosa: stato patologico caratterizzato
dalla diminuzione della pressione sanguigna nei vasi arteriosi. L'
i.
può essere transitoria nei casi di sincopi o collassi, ma generalmente
è permanente. Si distingue una
i. secondaria nel caso in cui
questa si manifesti in relazione o come conseguenza di altri eventi patologici
(cancro, tubercolosi, morbo di Addison, stenosi mitralica, ecc.), e
i.
permanente nel caso in cui l'abbassamento della pressione sanguigna
costituisca un fatto patologico a sé stante, assolutamente non
ricollegabile ad altri eventi traumatici o al decorso di altre malattie.
L'
i. permanente si manifesta con un abbassamento permanente della
pressione arteriosa minima e di quella massima, raggiungendo valori medi
rispettivamente di 50-60 e 105. Il malato è costretto alla vita
sedentaria, in quanto il minimo sforzo può causare sincopi o lipotimie;
le estremità sono fredde, spesso arrossate o anche, nei casi più
gravi, violacee (acrocianosi). La prognosi è generalmente favorevole e si
fa uso di tonici ricostituenti e corticosurrenalici per ristabilire una
pressione normale. ║
I. cerebrale: è determinata dalla
diminuzione della pressione sanguigna nei ventricoli cerebrali. Si manifesta con
gravi sintomi: cefalea, vomito, sonnolenza, ipersonnia, convulsioni, confusione
mentale, coma, paralisi. La terapia è affidata ad iniezioni di aria o
soluzioni fisiologiche nei ventricoli, previa trapanazione, attraverso le quali
si hanno buone possibilità di riportare la pressione a valori normali.
║
I. controllata: metodo usato in chirurgia per ridurre al minimo
le perdite di sangue. Consiste nell'abbassamento artificiale della pressione
sanguigna che si può ottenere attraverso tre metodi: la rachionestesia
alta, l'arteriectomia (un salasso preventivo di 0,5-2 l di sangue) e
l'utilizzazione di ganglioplegici la cui azione vasodilatatrice e ipotensiva
riduce la possibilità di emorragie.