Corrente artistica nata negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni
Sessanta, sulla scia della
pop-art. È caratterizzata, in pittura e
scultura, dalla meccanica e integrale riproduzione di elementi della
realtà visiva. L'iperrealista, sulla base di una fotografia, traccia i
contorni e dipinge ispirandosi soprattutto ai temi dei messaggi pubblicitari. Il
mondo che essi rappresentano è costituito, di solito, da scene della vita
moderna americana con preferenza per quelle più banali e più ovvie
come strade con enormi insegne,
drugstore, gruppi di turisti, cimiteri di
macchine, interni di ristoranti, ecc. Il dipinto, alla fine, assomiglia a una
cartolina illustrata di formato gigante. La tecnica pittorica richiede
un'assoluta precisione dei particolari. Tra i seguaci dell'
I. citiamo
Morley, con le sue "cartoline ricordo", Hanson, specialista in manichini
diabolici, Colville, il re del paesaggio stucchevole e, nella scultura, Hansel
che prende i calchi del viso dal vivo e poi li riempie di gesso.
Ralph Goings: ”Paul's Corner”, 1970