Stats Tweet

Intarsio.

Lavoro consistente nel comporre accordi di colori e di forme, per lo più geometriche, inserendo in un materiale (legno, cuoio, stoffa, metallo) altro materiale simile o diverso, in tinta contrastante o in sfumatura. Gli i. dei mobili possono essere di madreperla, ebano e cuoio inseriti nel legno. I primi lavori di i. risalgono all'epoca paleocristiana (V e VI sec.), come tarsie di marmo. Nel Medioevo ebbe grande impulso l'i. su legno detto alla certosina, usato per abbellire cassettine, cofanetti, oggetti domestici, con chiare influenze orientali. Nel '400 l'i. ebbe come oggetto mobili e cori liturgici; a differenza della certosina, in cui venivano usati materiali vari (avorio, metalli, madreperla), il lavoro è solo su legno. Il Rinascimento vede l'arte dell'i. al massimo della sua perfezione. Gli esempi maggiori sono dati dal coro del Palazzo Pubblico di Siena (Domenico del Coro), del duomo di Pisa (Giuliano da Maiano), di Perugia, di Assisi (Domenico da S. Saverino), della basilica di Sant'Antonio da Padova e del duomo di Modena (fratelli Cristoforo e Bernardino Canozi da Lendinara), di San Domenico a Bologna (fra Damiano da Bergamo), di Santa Maria Maggiore in Bergamo (G.F. Capodiferro su disegni del pittore Lorenzo Lotto). In questi lavori sono riprodotti oggetti, interni, architetture, motivi prospettici, motivi floreali, candelabri, animali mitici, raramente la figura umana. Si usò anche impiegare legni di diversi colori sull'esempio dei fratelli da Lendinara. Da ricordare inoltre le tarsie eseguite su mobili di carattere profano come armadi, cassoni. Un esempio è dato dagli armadi dello studio di Federico I da Montefeltro, nel palazzo di Urbino. Nei musei di Firenze e di Roma sono inoltre conservate pietre dure lavorate con la tecnica dell'i. Dopo il Rinascimento l'i. decadde e solo nel XVIII sec. fu ripreso ad opera di artigiani piemontesi (Pietro Piffetti) e milanesi (Carlo e Giuseppe Maggiolini). In Francia l'i. ebbe una grande diffusione e popolarità dalla fine del Rinascimento al 1700. Venivano impiegati metalli, bronzi, tartaruga, avorio. Le più belle creazioni sono dovute a C. Boulle nel XVIII sec.