Stats Tweet

Inibizióne.

(dal latino inibitio, der. di inhibere: proibire, vietare d'autorità). Repressione di un'attività motoria, nervosa o psichica da parte di un'altra. In neurologia si dice che una risposta riflessa inibisce un'altra quando la sua operazione preclude all'altra la possibilità di verificarsi. Così si dice che la paura inibisce l'appetito, che la fatica inibisce il lavoro, ecc. In molti casi l'i. rappresenta un processo attivo di protezione e di riparazione dell'energia della cellula corticale. Il problema dell'i è stato lungamente dibattuto e ancora oggi non tutti i suoi aspetti risultano chiariti. Prevale l'opinione, in accordo con quanto proposto dal fisiologo russo Pavlov, che esistano due tipi fondamentali di i. corticale: i. incondizionata o esterna; i. condizionata o interna. L'i. esterna viene così denominata perché insorge come effetto di uno stimolo estraneo al processo di condizionamento. L'i. condizionata è così denominata in quanto si svolge in stretta connessione con un dato processo di condizionamento che nasce dall'interno di questo processo. In psicoanalisi, il termine viene abitualmente usato per indicare un fenomeno, di origine prevalentemente inconscia, consistente nella particolare limitazione di una funzione, per effetto di "un atto difensivo" da parte dell'Io, per cui vengono ostacolate le funzioni psichiche, sia in quanto si impedisce a certi contenuti psichici di giungere alla coscienza, sia in quanto viene disturbato lo svolgimento normale di processi affettivi e di attività vitali. Si distingue una forma di i. fisiologica e una forma di i. patologica. La prima si identifica coi "freni" che l'individuo normale può deliberatamente imporsi; la seconda è invece, nella maggior parte dei casi, un sintomo di nevrosi. L'i. fisiologica, infatti, è direttamente connessa col vivere sociale che impone un certo controllo degli impulsi istintivi, secondo le leggi, le norme morali, le tradizioni e le convenzioni. Quando queste proibizioni sono interiorizzate dall'individuo, esse producono una reazione emotiva involontaria a certi desideri e si ha così l'insorgenza dell'i. L'i. patologica implica invece una rinuncia a funzioni vitali, la cui esecuzione produrrebbe angoscia. L'i. differisce dalla rimozione in quanto implica che qualcosa è "interrotto", mentre nella rimozione esso è sospinto indietro nell'inconscio. Gran parte delle i. derivano da impulsi sessuali repressi. Il trattare con disprezzo gli argomenti sessuali da parte di genitori ed educatori può indurre il bambino a considerare peccaminoso tutto ciò che è in relazione col sesso, provocando ansietà nell'adulto, che può presentare anche casi di frigidità e di impotenza.