L'essere ingenuo per semplicità d'animo e per inesperienza. Innocenza,
candore o, in senso negativo, dabbenaggine. I latini chiamavano
ingenuus
l'uomo nato libero da genitori liberi, e Cicerone usava l'espressione
homo
ingenuus per indicare l'uomo sincero, dal cuore aperto che non ha bisogno di
ricorrere a infingimenti in quanto nessuna costruzione esterna lo obbliga a
celare la propria vera natura. Gli enciclopedisti francesi del XVIII sec.
compendiarono il significato morale del termine, osservando che "si ama
l'
i. nell'infanzia; la si scusa nella giovinezza; la si disprezza
nell'età matura".