Che non ha principio né fine. • Mat. - Concetto fondamentale che
compare, sotto varie forme, in molti rami della matematica. Si indica con il
simbolo ∞. Nella geometria proiettiva,
elemento all'i. è
sinonimo di
elemento improprio. Nell'analisi matematica, un
i.
è una quantità reale o complessa, variabile e tendente
all'
i., nel senso complesso, cioè avente modulo che tende
all'
i. Nel campo reale possono presentarsi in particolare i casi di
tendenza a + ∞ od a -∞. Si dice anche di funzioni che in un punto
a hanno per limite l'
i. Siano
f(x) e
g(x) due
i. per x →
a, cioè sia

e
supponiamo che esista il limite del loro rapporto. Si possono allora presentare
i tre casi seguenti:

. Nel primo caso si dice che f(x)
è un
i. di ordine inferiore rispetto a g(x); nel secondo caso, si
dice che f(x) e g(x) sono due
i. dello stesso ordine; nell'ultimo caso,
si dice che f(x) è un
i. di ordine superiore rispetto a g(x). Si
dirà infine che f(x) e g(x)
non sono confrontabili se il limite
del loro rapporto non esiste. Nella teoria degli insiemi si definisce
insieme
i. quell'insieme equipotente (cioè tale che i suoi elementi si
possono mettere in corrispondenza biunivoca) con una sua parte propria. •
Gramm. -
Modo i. del verbo: quello che ne esprime genericamente l'idea,
senza determinazione di persona e di tempo. Ha spesso il valore di sostantivo
(
il buon volere: la buona volontà). • Filos. - Il concetto
di
i. fu distinto da Aristotele in due significati diversi:
metafisicamente, come ciò che si può percorrere e matematicamente
come ciò che si può percorrere ma non interamente. Il primo
significato assunse poi, ad opera di Plotino e della Scolastica, un valore
teologico come modo di essere di Dio. La distinzione cartesiana tra
i. ed
indefinito dove solo Dio è
i., ripropone la distinzione tra il
significato teologico e quello matematico. Con Hegel questa distinzione,
affermata nei termini di
cattivo i. (l'
i. matematico) e
vero
i., viene risolta assegnando al secondo il carattere puramente empirico, e
cioè come forza per la quale la ragione abita il mondo e lo
domina.