Condizione patologica dell'organismo determinata dall'ingresso di agenti
patogeni (batteri, funghi, protozoi, virus). L'
i. può essere
contratta per contatto, con la respirazione, attraverso i cibi o tramite una
lesione. Una volta penetrati, i germi si moltiplicano a una velocità che
dipende da svariati fattori, quali l'età, il sesso dell'individuo, la sua
costituzione fisica, la presenza di condizioni esterne favorevoli. Vengono
così a crearsi delle alterazioni patologiche a carico dell'organo e del
tessuto colpito (
i. locale) oppure a carico di organi più o meno
distanti (
i. focale), come il cuore, le tonsille, i denti, l'appendice,
l'apparato genito-urinario, specialmente maschile. Il decorso della malattia
infettiva, che può essere o meno contagiosa, prevede un periodo di
incubazione (tempo intercorrente tra l'ingresso dei germi e la
manifestazione della
i.) seguito dalla fase di
invasione (in cui i
germi si propagano e l'organismo reagisce con febbre alta e con altre
manifestazioni sintomatiche); terminata la fase acuta della malattia, inizia il
periodo di
defervescenza (abbassamento progressivo oppure brusca caduta
della temperatura corporea). La terapia delle
i. di origine batterica si
basa sull'uso di antibiotici e chemioterapici, oltre che sul rafforzamento delle
difese immunitarie dell'organismo. • Psicol. -
I. psichica:
trasmissione immediata da un individuo all'altro di stimoli, opinioni,
atteggiamenti. Il caso più frequente è l'epidemia psichica (per
esempio uno stato di eccitazione che si diffonde rapidamente in un gruppo di
individui che ascoltano una musica fortemente ritmica).