In galvanotecnica, procedimento di rivestimento con
indio od una sua lega
di una superficie metallica o metallizzata. Il rivestimento di indio puro
è poco usato, sia per il costo del metallo sia per la sua bassa durezza.
Molto usate sono invece le sue leghe, che però sono adottate in casi
specifici, dove ne è giustificato il costo. L'indio elettrodeposto
è indicato per pezzi sottoposti ad usura e sfregamento: resiste anche
molto bene alla corrosione, soprattutto da oli, grassi e lubrificanti. Il suo
aspetto bianco argento è molto gradevole. I bagni per l'
i. sono di
diversi tipi: i più comuni sono al solfato, al fluoborato, al solfammato
ed al cianuro. Il bagno classico al solfato è il
seguente:
Solfato di indio
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20 g/l
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Solfato di sodio
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10 g/l
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pH
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2÷2,5
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Temperatura
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20÷40 °C
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Densità di corrente
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2÷2,5 A/dm²
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Si hanno delle difficoltà nella deposizione su una base
ferrosa. Si adottano in generale anodi di indio con un'opportuna percentuale di
anodi insolubili. Una lega che è stata molto usata è
l'indio-piombo, indicata come metallo antifrizione per bronzine. Essa si
può ottenere direttamente per codeposizione da bagni solfammici, ma
è stata sempre per lo più ottenuta per diffusione allo stato
solido. Sul metallo base si depositava uno strato di argento che veniva poi
rettificato fino alla finitura voluta; su questo si depositava (ad es. da un
bagno fluoborico) uno strato di 20÷40 micron di piombo e su questo uno
strato di 5÷10 micron di indio ad es. dal bagno al solfato sopra riportato.
La diffusione dell'indio nel piombo a formare la lega è molto facile, e
si può considerare completa dopo una permanenza del pezzo per qualche ora
in un forno a 160÷180 °C, data la bassa temperatura di fusione
dell'indio (155 °C). Questa lega antifrizione è oggi in disuso,
essendo più conveniente la lega piombo-stagno o piombo-rame. Altre leghe
di indio in uso sono quelle col rame, con lo zinco e con l'oro. L'indio-rame
è sempre usata come metallo antifrizione, ed è depositata da bagni
cianidrici con circa l'8% di indio. Da bagni analoghi è depositata
l'indio-zinco con circa il 10% di indio. La lega oro-indio con piccole
percentuali (0,1-0,5%) di questo secondo metallo è depositata da un bagno
contenente un complessante (ad es. acido etilediammintetracetico) e trova
qualche impiego in elettronica (produzione di transistor e circuiti
integrati).