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Inconoscìbile.

Che non può essere conosciuto. • Filos. - Qualsiasi entità che non può essere conosciuta attraverso l'uso di mezzi naturali. In senso religioso rappresenta la divinità, l'essere superiore che non si può individuare con l'intelligenza ma soltanto con un atto di fede o con un sentimento astratto. Fa parte della vasta nomenclatura filosofica e venne usato in diverse accezioni da molti pensatori, tra i quali Kant, Spencer, Hamilton e Comte. Gli scettici giunsero a definire i. tutto l'insieme delle cose e dei fatti che ci circondano, negando per essi la possibilità di un'interpretazione razionale, in quanto la loro conoscenza più profonda sfugge all'intelletto, risultando la forma delle cose soltanto una sfumatura del reale. Una interpretazione certamente meno involuta di questo concetto venne fornita da Kant allorché si trattò di definire il mondo delle "cose in sé". Kant usò il termine i. per quel tipo di realtà che sfugge ad ogni intuizione e quindi alle "categorie". Il filosofo Spencer sancì la differenza netta tra il conoscibile e l'i., invitando allo studio di entrambe le discipline con indagini a carattere scientifico per la prima e contemplativo o mistico per la seconda. L'i. può essere avvicinabile soltanto dalla legge universale e assoluta dello spirito, mentre ogni tipo di evento naturale può essere dominato dalla mano dell'uomo e strappato alla non-conoscenza. Esclusivamente religioso è il significato che al termine dà il filosofo Hamilton, identificandolo con Dio. Comte ritiene i. soltanto la realtà intrinseca delle cose e dei fenomeni, mentre le loro manifestazioni esterne possono essere comprese attraverso lo studio, poiché dotate di una regolarità che si può classificare scientificamente.