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Inconel.

Marchio di fabbrica divenuto di uso comune per indicare una serie di leghe di nichel, ferro e cromo che presentano un'elevata resistenza meccanica insieme con un ottimo comportamento in presenza di soluzioni corrosive e di atmosfere anche aggressive in alta temperatura. Tipiche applicazioni sono parti per forni, turbine a gas ed aerei destinate a lavorare ad alta temperatura, soprattutto se in ambiente ossidante ed eventualmente in presenza di abrasione. La lega base contiene almeno il 72% di nichel, il 14÷17% di cromo, il 6÷10% di ferro e quantità minori di altri elementi (0,5% massimo di rame, 0,5% massimo di silicio, 1% massimo di manganese, 0,15% massimo di carbonio e 0,015% massimo di zolfo). La sua variante per getti ha invece meno nichel e più silicio (3% massimo, mediamente 2%), più manganese (1,5% massimo), più rame (1,25% massimo) e più carbonio (0,40% massimo). Altre varianti possono contenere anche altri elementi di alligazione, ad es. il tipo 718 contiene anche molibdeno, alluminio, niobio e tantalio mentre ha un tenore inferiore di ferro. Queste leghe sono in generale amagnetiche a temperatura ambiente; la resistenza alla corrosione è buona anche in presenza di sforzi elevati, dato che non hanno tendenza a presentare il fenomeno dello stress corrosion, corrosione indotta da carichi meccanici. Il carico di rottura a trazione va da 60 a 130 kg/mm² secondo il trattamento (invecchiamento, tempra, ricottura, ecc.) mentre il carico di snervamento convenzionale allo 0,2% può giungere ai 120 kg/mm². La durezza Brinell può andare da 120 a 290 punti, sempre secondo il trattamento. Queste leghe in generale sono saldate abbastanza facilmente sia a stagno che per brasatura, purché con metallo di riporto privo di fosforo. Ottima la saldabilità a resistenza; accettabile quella con fiamma ossiacetilenica. Queste leghe non sono indicate per lavorare a temperature superiori ad 800 °C in atmosfere solfuranti.