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Imprimitura.

Preparazione alla quale si sottopone una superficie (tela o altro) destinata a ricevere colore; detta operazione rende possibile l'inalterazione del colore alla superficie, evitando eventuali contrazioni che subirebbe il colore asciugandosi, l'eccessivo assorbimento del colore alla tela e l'alterazione del quadro causati da sostanze estranee spesso dannose allo stesso. Se è stata effettuata una buona i., il quadro, se deteriorato, può venire salvato trasportando la pittura sopra un diverso piano. Si possono distinguere tre tipi di i.: l'assorbente, la mezza assorbente e la non assorbente. L'assorbente ha il vantaggio di permettere al pittore un'eventuale raschiatura, rendendo però più difficoltoso il lavoro dell'artista, appunto in quanto formata da materiale poroso (gesso). La non assorbente si dimostra non adatta ad eventuali ritocchi o riprese del colore, permettendo però un'esecuzione immediata e spontanea; l'attenzione maggiore deve essere posta nella stesura del colore che può distaccarsi molto facilmente dalla tela. Suddetto discorso vale in parte anche per la mezza assorbente. Quando si effettua pittura su carta l'i. non si rende necessaria; per il pastello basterà stendere sulla carta un leggero strato di uno speciale composto (argilla, polvere di vetro mescolate a colla) che la renderà più porosa e ruvida. Nella tecnica della tempera e dell'olio, nei tempi antichi, le tavole venivano preparate stendendo su queste un preparato di gesso spento, colla e calce ed altri ingredienti. Importanza fondamentale ha il colore dell'i. che influenza in modo determinante il carattere del quadro.