Antica popolazione indoeuropea, abitante il versante adriatico della penisola
balcanica. Poiché gli
I. si mescolarono facilmente con i popoli
con cui vennero in contatto, non fu mai possibile precisare con una certa
esattezza i confini dell'Illiria. Per i Greci fu il tratto costiero fra il paese
dei Dalmati e l'Epiro, per i Romani tutta la zona compresa tra l'Adriatico e il
Danubio. L'origine di questa popolazione è assai discussa: probabilmente
derivarono da una fusione di un ceppo mediterraneo ed elementi indoeuropei. Essi
si stabilirono, nella seconda metà del secondo millennio, nelle Alpi
orientali, nella parte nord-occidentale della penisola balcanica e lungo la
costa settentrionale e orientale dell'Adriatico. Questo insediamento fu
contemporaneo a quello dei Veneti e dei Messapi in Italia, e a quello degli
Achei in Grecia; si è pensato di accomunare gli
I. a questi
popoli. Furono sempre una popolazione rozza, condussero una vita semibarbara e
praticarono per parecchio tempo la pirateria nell'Adriatico, con gravi danni per
la colonizzazione greca, etrusca e romana. Un regno e uno Stato unitario non
riuscirono mai a costituirlo. Solo nel III sec. a.C. si formò, nella
parte meridionale delle loro terre, un regno dall'Epiro fino alla Dalmazia, che
venne ad uno scontro con Roma sotto il re Agrone, cui successe la moglie Teuta.
Questa, per salvaguardare i suoi traffici nell'Adriatico, diede inizio a quella
serie di guerre illiriche che si concluse nel 169 a.C. Gli
I., dato il
carattere impervio della loro regione, non vennero mai completamente
romanizzati, ma, nonostante ciò, molti elementi illirici si inserirono
nello Stato romano, giungendo anche alle massime cariche, specialmente nel II
sec. d.C., quando l'esercito ebbe il ruolo più importante. Poi con
Aureliano (270) si giunse ad avere un imperatore illirico, e per un secolo circa
alcune delle maggiori personalità, come Diocleziano e Costantino, furono
I.