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Idrodinàmica.

Parte della meccanica dei fluidi che studia le leggi relative al moto dei liquidi. Le applicazioni di questa branca della fisica sono molto numerose e concrete: essa si può occupare, ad esempio, di problemi connessi ai trasporti per via d'acqua (in cui il liquido è contemporaneamente il mezzo entro cui si muove un sistema materiale e il determinante parziale del moto di tale sistema); di problemi idraulici in genere (in cui è il liquido stesso ad essere un sistema in moto); di problemi relativi a pompe e turbine (in cui il liquido assorbe o cede lavoro). Lo sviluppo formale della disciplina è abbastanza analogo a quello dell'aerodinamica (V.), in particolare rispetto a situazioni in cui la variazione di densità di un liquido da punto a punto o nel medesimo punto in diversi istanti sia irrilevante. Infatti le teorie relative al moto in fluidi di densità costante sono ugualmente applicabili all'i. come all'aerodinamica. Differenze sostanziali fra questi due rami della meccanica dei fluidi emergono invece nella trattazione di un moto in fluidi a densità variabile: i liquidi, infatti, non possono essere compressi mentre gli aeriformi possono esserlo ampiamente. I primi teorici di i. furono Torricelli e Newton seguiti da Eulero, Lagrange, La Place (a cui si devono alcune equazioni fondamentali). In seguito furono autori di altri importanti studi A.D. Bernoulli, d'Alembert, Pitot, Reynolds, Navier, Boussinesque, Chezy e Bazin. Particolare importanza riveste l'enunciato del Teorema di Bernoulli, una forma particolare del principio di conservazione dell'energia. Un altro teorema riguardante le caratteristiche dei liquidi perfetti è quello di Torricelli, secondo cui la velocità di deflusso di un liquido è pari a quella acquistata da un corpo che cade nel vuoto liberamente. Tale legge però non è sempre valida e varia a seconda del tipo di conduttura: la pressione, ad esempio, è diversa in una tubatura a sezione variabile ed in tal caso la velocità diminuisce con l'aumentare della sezione. Sono numerose le variabile che possono interferire con la velocità di caduta di un liquido, inficiandone la costanza. In alcuni casi si sviluppano gas già disciolti nel liquido, ostacolando con la loro pressione il fluire del liquido stesso. Inoltre, in relazione all'ampiezza della condotta, le direttrici delle molecole non sono più rette ma tendono a intersecarsi, originando fenomeni di turbolenza che modificano la velocità di caduta: il moto non è più lineare ma, appunto, turbolento. In altri casi la velocità dipende anche dalla natura delle pareti della condotta: le particelle infatti collidendo con esse hanno differenti reazioni a seconda delle asperità presenti. Si può dunque affermare che equazioni e teoremi valgono solo teoricamente e per liquidi perfetti; per i liquidi reali è necessario valersi di altre equazioni e correttivi che tengano conto delle diverse variabili.