L'atto o l'effetto dell'idealizzare, ossia del rappresentare o interpretare,
nell'arte come nella vita, fatti, cose e persone, non quali effettivamente sono
nella realtà, ma in modo tale da avvicinarli a un tipo di perfezione
ideale. • Psicol. - Il termine viene usato in psicoanalisi per indicare un
meccanismo di difesa in cui un oggetto interno, considerato in modo ambivalente,
viene scisso in due parti, una delle quali concepita come idealmente buona e
l'altra come totalmente cattiva. L'
i. rappresenta una difesa contro le
conseguenze del riconoscimento dell'ambivalenza; libera dal senso di colpa e
dalla depressione, pur comportando la perdita dell'autostima. Alcuni studiosi
hanno classificato il meccanismo di difesa dell'
i. come una specie
d'illusione. Del processo di
i., con riferimento all'esperienza
dell'innamoramento, si è diffusamente occupato lo psicanalista Th. Reik,
secondo cui l'innamoramento è il risultato emotivo di una situazione
sviluppatasi attraverso vari processi psichici precedenti.