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Iconostàsi.

(o Iconòstasi; dal greco eikón: immagine e stásis: collocazione). Arch. - Nelle antiche basiliche cristiane, divisione interposta tra il presbiterio e la navata. Consisteva in un'alta parete con una sola porta nel mezzo; oppure in un architrave sorretto da colonne, i cui intercolunni, ad eccezione di quello centrale, erano chiusi inferiormente da transenne e, in alto, da velari che celavano la parte più sacra della chiesa. Molto spesso le i. presentavano sull'architrave immagini sacre ed erano arricchite da lampade votive, vasi e sculture. ║ Tra le più antiche i. di cui si ha notizia, si possono menzionare quella dell'antica basilica di San Pietro a Roma, con duplice fila di colonne, e quella che Galla Placidia avrebbe ordinato per la chiesa di San Giovanni Evangelista a Ravenna. Inoltre ricordiamo quella del duomo di Torcello con transenne marmoree del VII sec. e con leoni e pavoni che sorreggono un architrave ligneo, quelle cosmatesche di Santa Maria in Cosmedin a Roma e di San Pietro ad Albe, quella di San Marco a Venezia, sovrastata da Apostoli e dalla Crocifissione scolpite dai Dalle Masegne. Del XII sec. si conserva l'interessante i. di Santa Maria in Valle Porclaneta a Rosciolo. In Occidente l'uso delle i. venne presto abbandonato mentre in Oriente permase più a lungo. Propria dell'arte bizantina è la loro decorazione con mosaici e figure isolate e incoronate come delle icone vere e proprie (a Monte Athos e a Dani). Tra le più celebri quella nella cattedrale dell'Annunciazione al Cremlino, opera di Rublev.