Diplomatico austriaco. Nel 1833 entrò nella cancelleria di Stato e fu
segretario di Metternich, compiendo una rapida carriera diplomatica. Fu console
generale nel 1844 a Lipsia, quindi a Parigi; nel 1848 fu mandato in missione
speciale a Milano e durante le Cinque giornate venne fatto prigioniero. Liberato
tre mesi dopo, si recò a Vienna dove, con l'appoggio del principe di
Schwarzenberg, ottenne la nomina ad incaricato d'affari a Parigi nel 1849.
Ambasciatore alla corte di Napoleone III, cercò di promuovere una
politica di conciliazione tra Austria e potenze occidentali, ma non poté
impedire l'intesa franco-piemontese e la guerra del 1859. Nel 1859 ottenne la
nomina a ministro di Polizia nel gabinetto Rechberg; fu poi rappresentante
dell'Austria presso la Santa Sede (1865-67) negoziando l'abolizione del
concordato del 1855. Tra i suoi scritti autobiografici ricordiamo:
Un anno
della mia vita: 1848-1849 (1891) e
Nove anni di ricordi di un
ambasciatore austriaco a Parigi, 1851-59 (1904) (Vienna 1811-1892).