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Husly, Operazione.

Denominazione in codice dello sbarco degli Alleati in Sicilia, avvenuto durante la seconda guerra mondiale (10 luglio 1943). L'operazione fu richiesta agli Alleati da casa Savoia, nel tentativo di affrettare il crollo del Fascismo; alla sua riuscita contribuirono notevolmente gruppi assai eterogenei: la mafia, i gruppi antifascisti, siciliani e non, il patriziato siciliano e i capi del cosiddetto separatismo siciliano. Lo sbarco, sollecitato dagli stessi ambienti ufficiali italiani in cambio di un buon trattamento nelle future condizioni di pace, venne deciso alla Conferenza di Casablanca del gennaio 1943, dietro insistenza di W. Churchill, che riuscì a convincere gli Americani dell'utilità di questa operazione. Lo sbarco vero e proprio era stato preceduto dall'invito a L. Luciano, allora in carcere negli Stati Uniti, di collaborare per il buon esito dell'impresa; liberato, il capo mafioso si mise in contatto con altri appartenenti alla "famiglia", come F. Costello e J. Adonis, che poi ricevettero dal Comando alleato specifiche istruzioni, che essi fecero giungere ai mafiosi siciliani; funse da ponte don C. Vizzini, capo della mafia siciliana. In seguito giunsero in Sicilia due gruppi di militari americani; un gruppo di ufficiali ben addestrati (gennaio-febbraio 1943) e un secondo contingente di 200 uomini, incaricati di distruggere quanto avrebbe potuto danneggiare l'esercito alleato durante lo sbarco (10 luglio 1943). Essi trovarono ospitalità nelle case patrizie o in quelle di noti avvocati della mafia. L'esercito italiano, alla data dello sbarco, disponeva in Sicilia di 62.000 uomini, 227 veicoli e 41 cannoni; i Tedeschi avevano 39.569 uomini, 9.605 veicoli, 47 carri armati e 94 cannoni. I due eserciti sgomberarono totalmente l'isola entro il 17 luglio. Lo sbarco ebbe luogo in due punti diversi: presso Capo Passero (VIII armata, comandata dal generale Montgomery) e fra Gela e Licata (VII armata, comandata dal generale Patton); i due punti di sbarco furono scelti per la conformazione piana delle coste. In seguito sbarcò anche la V armata americana, comandata da M.W. Clark. Nella battaglia per la difesa dell'isola le forze armate dipendenti dal generale Guzzoni persero 4.278 uomini; i morti fra gli Alleati furono invece 5.187.