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Hurt, William.

Attore statunitense. Intrapresi gli studi di Teologia a Boston e a Londra, li interruppe per cimentarsi nella carriera di attore. Studiò Arte drammatica a Londra e in seguito si iscrisse alla Julliard School di New York. Entrato nella New York's Circle Repertory Company, mise in evidenza le sue qualità recitative interpretando un repertorio classico, da Shakespeare a O'Neill. Attratto dal grande schermo, debuttò nel 1980 con il film Stati di allucinazione di Ken Russell, ottenendo un immediato successo. Consacrato nell'Olimpo delle star hollywoodiane dai successivi Uno scomodo testimone (1981) di Peter Yates, Brivido caldo (1981) e Il grande freddo (1983) di Lawrence Kasdan, lavorò poi in numerose pellicole, eccellendo nei ruoli interiorizzati. Tra i film più significativi da lui interpretati negli anni Ottanta-Novanta citiamo: Gorky Park (1983) di Michael Apted; Il bacio della donna ragno (1985) di Hector Babenco, con cui si aggiudicò la Palma d'Oro al Festival di Cannes, l'Oscar e il David di Donatello come miglior attore; Figli di un dio minore (1986) di Randa Haines; Dentro la notizia (1987) di James L. Brook; Turista per caso (1988) di Lawrence Kasdan; Fino alla fine del mondo (1991) di Wim Wenders; La peste (1992) di Luis Puenzo; Mr. Wonderful (1993) di Anthony Minghella; Un padre in prestito (1994) di Chris Menges; Il verdetto della paura (1994) di Heywood Gould; Smoke (1995) di Wayne Wang e Paul Auster; Jane Eyre (1996) di Franco Zeffirelli; Confidenze ad uno sconosciuto (1996) di Georges Bardawil; Michael (1996) di Nora Ephron; Prove d’accusa (1997) di Erin Dignam; Dark city (1998) di Alex Proyas; Lost in space (1998) di Stephen Hopkins; La voce dell'amore (1998) di Carl Franklin; Do not disturb - Non disturbare (1999) di Dick Maas. Figura magnetica e distaccata, H. si distinse anche in pellicole più recenti, quali: A.I. - Intelligenza artificiale (2001) di Steven Spielberg; Tuck everlasting - Vivere per sempre (2002) di Jay Russell; Ipotesi di reato (2002) di Roger Michell; Le valigie di Tulse Luper (2003) di Peter Greenaway; The village (2004) di Manoj Nelliyattu Shyamalan; The king (2005) di James Marsh; A history of violence (2005) di David Cronenberg; Syriana (2006) di Stephen Gaghan; The good shepherd (2006) di Robert De Niro (n. Washington 1950).