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Huppert, Isabelle.

Attrice francese. Debuttò in Il giudice e l'assassino (1975) di Bertrand Tavernier, che la impose all'attenzione della critica e del pubblico per le sue doti di interprete sensibile e profonda. Successivamente lavorò con i migliori registi europei e americani, fra cui Claude Goretta (La merlettaia, 1978, che gli valse il David di Donatello per la migliore attrice straniera), Mauro Bolognini (La vera storia della signora delle camelie, 1980), J.-L. Godard (Si salvi chi può - La vita, 1980), Maurice Pialat (Loulou, 1980), ancora Tavernier (Colpo di spugna, 1981), Marco Ferreri (La storia di Piera, 1983), Claude Chabrol (Un affare di donne, 1988, con cui vinse la Coppa Volpi come migliore attrice alla Mostra del Cinema di Venezia; Madame Bovary, 1991; Il buio nella mente, 1995, migliore attrice protagonista alla Mostra del Cinema di Venezia, in coppia con Sandrine Bonnaire). Nel 1996 debuttò come attrice teatrale a Londra con Maria Stuarda di Schiller. Tra i suoi film più recenti ricordiamo: Amateur (1994) di Hal Hartley, Le affinità elettive (1996) dei fratelli Taviani, Rien ne va plus (1997), Grazie per la cioccolata (2000) e La commedia del potere (2006) di Chabrol, La pianista (2001, migliore attrice protagonista a Cannes) e Il tempo dei lupi (2003) di Michael Haneke, 8 donne e un mistero (2002) di François Ozon; I Love Huckabees - Le strane coincidenze della vita (2004) di David O. Russell; Ma Mère (2004) di Christophe Honoré; Gabrielle (2005) di Patrice Chéreau, basato sul racconto di Joseph Conrad, Il ritorno, con cui contribuì al Leone d'oro speciale per il complesso dell'opera ottenuto a Venezia; Nue propriété - Proprietà privata (2006) di Joachim Lafosse (n. Ville-d'Avray, Versailles 1955).