Uomo politico, filosofo e letterato prussiano. Studiò Diritto a
Francoforte sull'Oder e a Gottinga, subendo l'influenza dell'Illuminismo
berlinese. A Jena dal 1794, entrò in contatto con Schiller e, poi, con
Goethe. Si recò quindi a Vienna, Parigi e in Spagna. Consigliere di
ambasciata presso la Santa Sede (1802), nel 1809 assunse la direzione degli
Affari del culto e dell'Istruzione in Prussia, presiedendo inoltre alla
fondazione dell'università di Berlino. Al Congresso di Vienna (1815)
rappresentò la Prussia; nel 1819, disapprovando la politica di
Metternich, si ritirò a vita privata. Nei suoi importanti scritti
politici, influenzati dalle letture di Kant e dalle riflessioni sulla
Rivoluzione francese, oppose al concetto astratto di Stato quello storico di
Nazione, con tutto ciò che ne consegue (
Idee sulle costituzioni dello
Stato, 1791;
Tentativo di determinare i confini dell'attività
statale, 1792;
Memorie sulla Costituzione tedesca, 1818). Lo studio
dell'antropologia comparata, intesa come ricerca del carattere delle Nazioni,
rappresentò per
H. la premessa alla comprensione dello spirito
dell'umanità. Si dedicò, inoltre, a studi linguistici (
Ricerca
sugli antichi abitanti della Spagna mediante la lingua basca, 1821;
Sulla
lingua Kawi dell'isola di Giava, 1836-39) ed estetici (
Saggi estetici
sull'Ermanno e Dorotea di Goethe, 1797-98) (Potsdam 1767 - Tegel
1835).