Pittore fiammingo. Allievo di A. Bloemaert a Utrecht, fu attivo a Roma dove
lavorò per Paolo V, per Scipione Borghese e per altri famosi esponenti
dell'aristocrazia romana. Durante il soggiorno romano subì l'influenza
dell'opera di Caravaggio, del quale elaborò i temi in forme
classicheggianti (
Conversione di S. Paolo, Adorazione dei Pastori).
Ritornato a Utrecht, ottenne grande fama realizzando quadri caratterizzati da
ricerche luministiche; dipinse in particolare scene al lume di candela (da
questo deriva il suo pseudonimo:
Gherardo delle Notti). Tra le tele
più note di questo periodo ricordiamo:
Cavadenti (1622),
Concerto (1624),
Cristo coronato di spine. Successivamente si
dedicò a una pittura dai toni più chiari e dai soggetti pastorali
(
Grainida e Daifilio, 1625); nell'ambito della ritrattistica aulica
lavorò per Carlo I di Inghilterra (1628), per il re di Danimarca e per il
principe di Brandeburgo (Utrecht 1590-1656).