Erudito e letterato tedesco. Formatosi negli Studi di diverse città
europee, divenne bibliotecario a Parigi, quindi a Roma nella biblioteca privata
del cardinale Francesco Barberini, fra le maggiori della città.
Abbandonato il Protestantesimo per il Cattolicesimo nel 1624, fu nominato da
papa Innocenzo X custode della Biblioteca Vaticana e ricevette a sua volta
l'abiura della regina Cristina di Svezia. Tra le sue opere, celebri e diffuse
nel Seicento, oggi per lo più dimenticate, si segnalano:
Testimonium
adversus Gersenistas pro Thoma a Kempis (1652);
Collectio romana
bipartita (1666, postuma);
Annotationes in Italiam antiquam Philippi
Cluverii (1666, postuma) (Amburgo 1596 - Roma 1661).