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Hollander, John.

Poeta e studioso statunitense. Dopo gli studi all'università dell'Indiana, si è dedicato all'insegnamento di Letteratura inglese a Yale. La sua intensa produzione poetica - ha scritto oltre dieci volumi di versi - è caratterizzata da un'incessante sperimentazione di forme poetiche che va dall'allegoria pastorale al calligramma, dall'egloga alla fiaba allitterativa. Dotato di una sapiente versatilità linguistica, ha ritratto con tenera partecipazione, fin dalla prima raccolta (Un crepitar di spini, 1958), l'irrisolvibile condizione umana, ora drammatica, ora banale. Tra le raccolte più note ricordiamo: Tipi di forme (1971), Lo specchio nero (1971), Emissioni spettrali: nuove poesie scelte (1978), Harp love (1988). H. è autore anche di numerosi saggi critici, di vario argomento: The Untuning of the Sky: Ideas of Music in English Poetry, 1500-1700 (1961), The Figure of Echo, A Mode of Allusion in Milton and After e Rhyme's reason (1981). Negli anni Novanta ha curato l'edizione di un'antologia in due volumi per la Library of America dal titolo Nineteenth Century American Poetry (1993) e quella di altri libri tra cui Animal Poems (1994) e Committed to Memory: 100 Best Poems to Memorize (1996), e The Work of Poetry (1997) (n. New York 1929).