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Hollanda, Francisco de.

Architetto, pittore e scrittore portoghese. Giunto in Italia nel 1538 grazie a una sovvenzione reale, vi rimase per circa otto anni, frequentando Michelangelo (del quale fu allievo e collaboratore) e l'ambiente romano; a Roma incontrò personalità di spicco come Vasari, Castelvetro, Caro. Ritornato in patria, compose il Tractato de pintura antigua (1548), sintesi delle idee del Rinascimento italiano, al quale furono aggiunti quattro dialoghi (Dialogos en Roma), immaginati come conversazioni sull'arte tra l'autore stesso, Michelangelo, Vittoria Colonna, Giulio Clovio e Valerio Vicentino. Le riflessioni di argomento teorico e storico trovarono espressione in altri volumi pubblicati da H. nel periodo della maturità: Do tirar pelo natural (1549); Da fábrica que falece à cidade de Lisboa (1571); De quanto serve a ciência do desenho (1571). Alla grande tradizione umanistica, assimilata durante il soggiorno italiano, H. affiancò il tipico fervore religioso iberico e la tradizione razionalista ebraico-olandese, giungendo a conclusioni per molti aspetti simili alle astrazioni platoniche. La pittura è considerata all'interno del creato un archetipo di bellezza, un'ideale perfezione da raggiungere con paziente e religiosa costanza. In patria H. continuò a lavorare per la corte come architetto ufficiale, collaborando alla costruzione dell'acquedotto di Vila do Conde e del palazzo reale di Lisbona. Non trascurò la pittura, eseguendo ritratti, miniature, disegni (Lisbona 1517-1589).