Scrittore norvegese. Studiò a Bergen e a Copenaghen, dove si
laureò in Teologia. Nel 1704 cominciò una serie di viaggi a
Londra, Roma, Oxford; nel 1708 si stabilì in Danimarca. A Parigi
approfondì la conoscenza della letteratura francese contemporanea,
derivandone un'esperienza decisiva per il suo futuro artistico. Già con
Peder Paars (1719-20), poema eroicomico sulle vicende di Ulisse ed Enea,
parodia del provincialismo e della pedanteria degli ambienti accademici, si
rivelò il suo gusto per il teatro, che si manifestò in seguito
nella stesura delle commedie, fondamentali per la nascita e la definizione di
una tradizione teatrale danese. Fra il 1726 e il 1736,
H. compose 26
commedie, alcune delle quali rimangono autentici capolavori:
Mascherata, La
stanza di Natale, Erasmus montanus, Lo stagnino politicante, Jeppe della
montagna. Esse risentono dell'influenza di Molière, della commedia
dell'arte italiana e di quella classica latina, ma da questi modelli si
differenziano per l'aderenza a una realtà popolare e per la comica
spigliatezza; un intento pedagogico rinnovato dai principi illuministi e dalla
centralità della ragione le allontana dal moralismo del più tipico
teatro settecentesco.
H. fu autore eclettico e versatile, che amò
sperimentare generi diversi (Bergen 1684 - Copenaghen 1754).