(detto
il Giovane). Pittore e incisore tedesco. Figlio di Hans il
Vecchio, iniziò la sua attività nella bottega del padre, ma
dall'età di diciassette anni si trasferì a Basilea, dove divenne
aiuto di Hans Herbst. Già nelle opere di questo periodo, come i ritratti
del
borgomastro Jakob Meyer e della
moglie (1516), rivelò
una concezione pittorica più complessa e articolata di quella del padre e
un accentuato interesse per la rappresentazione di forme tridimensionali in uno
spazio prospettico. A Basilea divenne presto famoso come incisore e illustratore
e strinse rapporti di amicizia con letterati e filosofi del tempo; tra questi
Erasmo da Rotterdam, del quale, nel 1515, illustrò l'
Elogio della
Pazzia. Nel 1517 si trasferì a Lucerna, dove iniziò
un'attività indipendente: affrescò la facciata e gli interni della
casa del sindaco di Hertenstein con scene tratte dalla storia antica e
raffigurazioni della vita quotidiana; eseguì numerose incisioni e studi
per vetrate nei quali emergono già i modi compositivi dell'arte
rinascimentale. Completò le sue esperienze umanistiche durante un
soggiorno in Italia - databile, pare, intorno al 1518 - soprattutto negli
ambienti di Milano e Mantova, dove ebbe occasione di conoscere le opere di
Leonardo e di Mantegna. Notevole influenza ebbero su
H. anche i
decoratori e gli architetti comaschi, Bramante e la scuola pittorica milanese
della seconda metà del Quattrocento e dell'inizio del Cinquecento. Le
composizioni di
H. di questo periodo sono infatti articolate in uno
spazio prospettico rigorosamente equilibrato. Colpisce soprattutto la
semplicità dei tagli compositivi: è la scelta dei rapporti,
plastici e cromatici, che definisce la complessità spaziale delle
immagini. Anche la purezza e sobrietà del colore sono di derivazione
tipicamente italiana o, più precisamente, lombarda. La costante ricerca
di una "misura" classica rende a volte eccessivamente distaccate queste
immagini, che rimangono comunque, proprio per la loro qualità di
esperienze sempre nuove e più approfondite, opere di estrema importanza.
In periodi successivi
H. riuscì a fondere perfettamente questa
tendenza alla rappresentazione rigorosamente condotta con la sua naturale
propensione realistica; l'uso di un luminismo naturale, la capacità di
cogliere atteggiamenti umani e caratterizzare psicologicamente il personaggio,
oltre all'avanzata concezione artistica, lo portano a essere uno dei migliori
rappresentanti della cultura umanistico-spirituale dei Paesi nordici, a un
livello notevolmente superiore ai contemporanei "romanisti". Prima del 1520
H. rientrò a Basilea dove lavorò per diversi editori e
realizzò due opere monumentali: la decorazione della facciata di una casa
della città e quella della Sala del Consiglio del palazzo comunale. Di
questo periodo sono pure il ritratto di
Bonifacio Amerbach, le xilografie
della
Danza macabra e dell'
Antico testamento e un secondo ritratto
di
Erasmo da Rotterdam. Nel 1524 si recò in Francia dove ebbe
contatti con i Clouet, da cui apprese la tecnica del disegno con i gessi
colorati, e con gli editori lionesi, per i quali realizzò due serie di
incisioni in legno:
Imagines mortis e
Icones Veteris Testamenti.
Dello stesso periodo rimangono un altro ritratto di
Erasmo e uno di
Paracelso, la
Madonna del borgomastro Meyer e gli sportelli
d'organo della cattedrale di Basilea. Nel 1526 si trasferì in
Inghilterra, dove lavorò soprattutto come ritrattista: dipinse tra
l'altro gli
Amici di Erasmo da Rotterdam, l'
Arcivescovo di
Canterbury, la
Famiglia del cancelliere Tommaso Moro. Rientrato a
Basilea nel 1528, portò a termine la decorazione del palazzo comunale ed
eseguì il ritratto della
Moglie con i due figli. Nel 1532
tornò in Inghilterra e divenne pittore alla corte di Enrico VIII.
Continuò l'attività di decoratore (decorazione della sala delle
feste, nel palazzo sede dei mercanti tedeschi, a Londra; affreschi del castello
di Whitehall) ed eseguì disegni per armi, monili, oggetti in argento e
oro, oltre a numerosi ritratti, tra i quali i più celebri sono quello di
Enrico VIII e delle regine
Jean Seymour e
Catherine Howard.
Le maggiori collezioni di opere di
H. si trovano a Basilea, Berlino,
Firenze, Francoforte, L'Aia, Londra, Parigi. Una importante collezione di
disegni è conservata nel castello di Windsor a Londra. Gli affreschi sono
in massima parte andati perduti e sono noti attraverso copie (Augusta 1497 -
Londra 1543).