Filosofo tedesco. Si stabilì in gioventù a Parigi, dove
organizzò importanti incontri filosofico-scientifici ai quali
parteciparono personalità di rilievo dell'illuminismo francese.
Collaborò all'
Enciclopedia di D'Alembert e Diderot, curando in
particolare le voci riguardanti la fisiologia, la chimica, la farmacologia. Il
suo nome è legato soprattutto all'opera
Sistema della natura
(1770), significativamente definita "Bibbia del materialismo ateo": in essa
H., convinto sostenitore dell'ateismo e del naturalismo francese,
sviluppò una serrata critica al pensiero religioso e filosofico
tradizionale, risentendo degli influssi delle dottrine di Lamettrie, Diderot e
altri minori esponenti del materialismo illuministico.
H. definisce
l'uomo di per sé né buono né cattivo, ma corrotto
progressivamente dalle condizioni politiche e sociali: la fondazione di Stati
assoluti e organizzati secondo principi feudali ha come conseguenze inevitabili
la decadenza morale, l'individualismo e il servilismo, responsabili del degrado
dell'uomo moderno. Fedele a un rigido meccanicismo,
H. considera il
verificarsi di qualunque evento necessario e determinato, mai casuale; di
qualsiasi genere essi siano, i fenomeni hanno cause unicamente naturali, che
vanno indagate escludendo concetti come anima e Dio. Per questo motivo ogni
dottrina metafisica o teologica è ingiustificata.
H.
sviluppò le affermazioni contenute nel
Sistema della natura in
numerosi altri scritti successivi, pubblicati talvolta con pseudonimi:
Buon
senso (1772);
Sistema sociale (1773);
Politica naturale
(1773);
L'etocrazia o il governo fondato sulla morale (1776);
Morale
universale (1776) (Heidesheim 1723 - Parigi 1789).