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Hoepli, Ulrico.

Libraio ed editore italiano di origine svizzera. Nel 1870 si trasferì a Milano per risollevare le sorti della libreria di Theodor Laengner, presso il Duomo cittadino. Non solo riuscì a far rifiorire l'importante libreria, ma fondò un casa editrice alla quale diede il suo nome. L'attività della casa editrice prese avvio con la pubblicazione del Manuale del tintore (1875) del chimico svizzero Robert Lepetit, continuando poi con l'edizione di volumi essenzialmente di carattere tecnico-scientifico (i famosi manuali H., primo fra tutti quello dell'Ingegnere civile e industriale, 1877) e con la pubblicazione di edizioni di pregio, tra cui il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci nella Biblioteca Ambrosiana di Milano (35 fascicoli, 1891-1904) e il Codice Virgiliano (1930), postillato da Francesco Petrarca. Appassionato di astronomia, finanziò inoltre la costruzione del Planetario di Milano (1930), un importante strumento di divulgazione, ricerca e promozione in ambito astronomico che venne a lui dedicato (Tuttwil, Turgovia 1847 - Milano 1935). ║ Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, la casa editrice riprese l'attività nel dopoguerra sotto la direzione del nipote del fondatore, Carlo (1879-1972), e dei pronipoti Gianni (n. 1913) e Ulrico (1906-2003); quest'ultimo a sua volta cedette la guida della società di famiglia al figlio Ulrico Carlo (n. 1935), permettendo così il mantenimento della consolidata autonomia della casa editrice milanese.