Uomo politico slovacco. Attivo nel movimento nazionalista slovacco sin dagli
anni giovanili, fu eletto deputato al Parlamento ungherese e nel corso della
prima guerra mondiale collaborò con le altre minoranze nazionaliste per
sottrarre il suo popolo al dominio ungherese. Costituitasi la nuova Repubblica
cecoslovacca, ricoprì vari incarichi ministeriali come esponente del
Partito agrario slovacco. Nel novembre del 1935 assunse la presidenza del
Consiglio, mentre andavano facendosi sempre più minacciose le richieste
di autonomia della minoranza tedesca appoggiata da Hitler. Nel maggio del 1936
il suo Governo chiese poteri di emergenza e procedette alla soppressione dei
partiti autonomisti e all'approvazione di misure per la difesa dello Stato. I
provvedimenti erano diretti soprattutto contro i nazionalisti tedeschi
capeggiati da Henlein, che intendeva costituire una provincia tedesca
praticamente autonoma. Di fronte alla minaccia hitleriana di un intervento
armato,
H. offrì alla minoranza tedesca l'autonomia richiesta, ma
essa venne respinta, mentre il destino della Cecoslovacchia era ormai segnato.
Il 28 settembre 1938 fu costretto a cedere alla Germania il Sudetenland,
dimettendosi immediatamente dopo e prendendo la via dell'esilio (Turciansky,
Sväty Martin 1878 - Clearwater, Stati Uniti 1944).