Dramma in tre atti di Ernst Toller (1893-1939), rappresentato a Berlino nel
1926. Come in tutti i suoi drammi utopistici precedenti, l'autore narra la
storia di un conflitto psicologico che finisce nella tragedia.
H.
è un tedesco che ha combattuto durante la prima guerra mondiale; è
riuscito a salvare la pelle ma non l'integrità del suo corpo. Ritorna a
casa dopo una lunga degenza all'ospedale militare a causa di una grave ferita al
basso ventre che lo ha privato degli organi genitali. Vive ora accanto alla
giovane moglie Grete ossessionato dal sentimento di essere compatito e timoroso
che la gente venga a conoscere la natura della sua mutilazione. Fra l'altro
resta anche disoccupato e pur di guadagnare qualcosa si esibisce in un baraccone
da fiera uccidendo a morsi dei grossi topi. Ma la bella Grete non può
resistere al desiderio di avere un uomo e perciò tradisce
H. con
un grossolano individuo che non si preoccupa nemmeno di nascondere l'adulterio.
H. non può tacere e si sfoga con la moglie che, colpita dalle
amare parole del marito, è presa dal rimorso che poi la divora fino a
condurla al suicidio.
H., rimasto solo, convinto della casualità e
dell'irreversibilità del destino umano, prepara la corda con la quale
s'impiccherà.