Generale e uomo di Stato tedesco. Nel 1871 era presente, con il grado di tenente
colonnello, alla proclamazione dell'Impero tedesco nella Sala degli specchi a
Versailles. Dopo aver salito tutti i gradini dell'esercito imperiale, chiese ed
ottenne nel 1911 di essere collocato a riposo, pare per divergenze con Guglielmo
II. Tuttavia, nel 1914, allo scoppio della guerra, fu richiamato e nominato
comandante delle truppe sul fronte orientale. Fronteggiò l'offensiva
russa e riuscì a sconfiggere le armate avversarie, con la collaborazione
di Ludendorff, in grandi battaglie di annientamento condotte a Tannenberg e sui
laghi Masuri. Nella primavera del 1916 respinse un'offensiva russa guidata dal
generale Brussilov e nell'agosto del medesimo anno venne chiamato a sostituire
il generale in capo Falkenhayn. Dopo il crollo della Russia zarista in seguito
alla Rivoluzione bolscevica, si spostò sul fronte occidentale dove,
contrariamente a quanto aveva fatto su quello orientale, sostenne la
opportunità di una guerra di posizione contro i sempre più
numerosi attacchi degli Alleati, rafforzati dall'entrata in guerra degli Stati
Uniti. Nel settembre del 1918, messo di fronte all'impossibilità
materiale di continuare le ostilità, chiese egli stesso al Governo
imperiale di iniziare trattative per l'armistizio. Finita la guerra si
ritirò a vita privata, scrivendo anche un libro di memorie (
Dalla mia
vita, 1923) ma nel 1925, alla morte del presidente Ebert, gruppi di destra
ottennero che rientrasse nella vita politica ed appoggiarono la sua elezione a
presidente della Repubblica. Nel 1932, malgrado avesse di fronte la candidatura
di Hitler e la macchina elettorale del Partito nazista, riuscì ad essere
rieletto presidente. L'anno seguente, messo nell'impossibilità di
funzionare il Governo di von Papen dalla crescente crisi sociale e politica,
H. nominò Hitler cancelliere del Reich, sanzionando così la
fine della Repubblica di Weimar e della democrazia tedesca (Posen 1847 - Neudeck
1934).