Uomo politico tedesco. Viennese di nascita, figlio di un commerciante ebreo,
aderì giovanissimo al movimento socialista. Laureatosi in Medicina nel
1901, esercitò per qualche tempo la professione a Vienna, dedicandosi
però soprattutto agli studi di economia politica e di scienza della
finanza. Intimo amico di Otto Bauer, nel 1904 assunse la condirezione dei
"Marxismusstudien" segnalandosi come uno dei massimi rappresentanti
dell'Austromarxismo. Aderendo all'invito della socialdemocrazia tedesca, nel
1906 si trasferì a Berlino per insegnare economia politica e storia
economica alla scuola di partito dell'SPD. Costretto a lasciare quest'incarico
in seguito alle pressioni della polizia, iniziò un'intensa
attività saggistica e dal 1907 al 1915 fu redattore della "Neue Zeit" e
del "Worwärts", assumendo poi la direzione del "Freiheit" (1918-22). Nel
1917 aderì alla scissione della sinistra e fu tra i fondatori del Partito
socialista indipendente (USPD). Negli anni seguenti, dopo aver fatto fallire al
Congresso di Halle (1917) i tentativi sovietici tendenti ad orientare l'USPD su
posizioni comuniste, operò per la riunificazione dei due tronconi della
socialdemocrazia, avvenuta nel 1922. Ebbe poi, insieme con Kautsky, una parte di
primo piano nell'elaborazione del programma del partito presentato nel 1925
(
Programma di Heidelberg). Al Congresso di Kiel (1927) espose la teoria
dell'evoluzione dello Stato borghese in senso socialista. Deputato al
Reichstag, fu ministro delle Finanze nei governi Stresemann (1923) e
Müller (1928-29) e nel 1933, all'avvento del Nazismo, si rifugiò
dapprima a Praga poi a Parigi, dove continuò la sua attività
pubblicistica e in numerosi articoli svolse un'approfondita analisi del
Fascismo. Nel 1940 fu consegnato alla Gestapo dal Governo di Vichy e morì
assassinato, anche se ufficialmente si parlò di suicidio. Nella sua opera
più importante,
Il capitale finanziario (1910),
H. analizza
l'evoluzione più recente del capitale, indicandone come caratteristica
essenziale l'importanza decrescente del singolo capitalista e l'influsso sempre
più accentuato delle società anonime per azioni e delle grandi
banche. La tesi centrale è che le banche tendono a conseguire il
controllo dell'industria e ad organizzarla in imprese monopolistiche volte a
dare una maggiore stabilità al capitalismo. Con tale opera
H.
diede inoltre un contributo notevole alla teoria dell'imperialismo, enunciando
la tesi secondo cui il capitalismo moderno è costretto all'esportazione
di capitali e al colonialismo (Vienna 1877 - Parigi 1941).