Giornalista francese. Militante del Partito socialista, nel 1901 fu allontanato
dall'insegnamento universitario per il suo estremismo antimilitarista e fu
processato e condannato per aver vilipeso la bandiera francese (aveva incitato a
gettarla nel letamaio). Fondò e diresse il giornale "La guerra sociale"
facendosi sostenitore di una dottrina decisamente antipatriottica. Egli
predicava una resistenza concreta al servizio militare obbligatorio, e
respingeva radicalmente qualsiasi concetto di nazionalità. Esortava gli
operai a condurre una lotta comune contro il capitalismo internazionale e a
rifiutarsi di combattere per qualsiasi causa che non fosse l'instaurazione del
sistema collettivista. Le sue idee non divennero mai maggioranza nel Partito
socialista, ma suscitarono molte preoccupazioni dentro e fuori dal Partito. Nel
1914,
H. fece un improvviso voltafaccia e diventò un intransigente
patriota, contro la Germania, assumendo la direzione del giornale "La Victoire",
organo del movimento socialista nazionalista (Brest 1871 - Parigi 1944).