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Herbart, Johann Friedrich.

Filosofo e pedagogista tedesco. Compiuti gli studi inferiori nel ginnasio della città natale, nel 1794 passò all'università di Jena, dove ebbe come insegnanti il kantiano Reinhold, Schiller e Fichte, che più di tutti influì sul suo pensiero. Ma H. fin d'allora si stacca dall'idealismo fichtiano arrivando a una visione filosofica originale e sistematica, da cui non è certo estraneo l'influsso di Leibniz, Wolf e Kant. Dopo una breve parentesi d'insegnamento e di polemiche pedagogiche passa all'università di Gottinga (1802) e di Königsberg (1809) come professore di filosofia. Dal punto di vista gnoseologico, la filosofia di H. rappresenta un capovolgimento della posizione idealistica: essa suppone la realtà oggettiva delle cose e si determina come elaborazione dei concetti e cioè chiarificazione concettuale dei dati dell'esperienza, distinguendosi in logica, metafisica ed estetica. Opponendosi all'interpretazione idealistica del pensiero kantiano, ne propone un'interpretazione realistica risolvendo il noumeno in una pluralità di enti semplici e in sé immutabili, mentre il mutamento è dato solo dalle loro relazioni accidentali. Il divenire nasce dalle azioni e reazioni del realismo pluralistico, il cui insieme costituisce il mondo dell'esperienza, l'unico da noi conoscibile. Ma l'importanza maggiore di H. è data dalla sua pedagogia fondata sulla multilateralità degli interessi dell'alunno che l'insegnamento deve saper sviluppare ed equilibrare. Sue opere più importanti: Manuale di introduzione alla filosofia (1813); Psicologia come scienza (1824-1825); Enciclopedia della filosofia da punti di vista pratici (1831) (Oldenburgo 1776 - Gottinga 1841).