Poeta, romanziere e critico letterario francese. Collaboratore di "Le Monde", fu
apprezzato come critico per lo stile elegante ed erudito, la precisione
dell'analisi e la freschezza del giudizio, lasciò scritti di scarsa
importanza in campo poetico e letterario. Della sua copiosa produzione,
ricordiamo le raccolte di poesie:
La fiamma e le ceneri (1909), opera che
gli diede notorietà,
Poemi a Silvia (1906),
I giorni si
accorciano (1954); i romanzi
Arice Brun o le virtù borghesi
(1924) e
La rosa di Bratislava (1948); i ricordi autobiografici
Ai
margini del tempo (1958) e
Non siamo perduti sulla terra (1960). I
suoi più significativi scritti di critica letteraria sono raccolti nel
volume
Cronaca letteraria, che contiene studi critici dal 1922 al 1959, e
nei due volumi dedicati ai
Poeti francesi (1946). Nominato accademico di
Francia nel 1945 (Parigi 1889-1961).