(voce latina). Bot. - Genere di piante della famiglia delle Composite, ordine
delle Sinandre, dicotiledoni metaclamidee tetracicliche. Le specie che vi
appartengono presentano capolini con fiori omogenei ed eterogami. La corolla,
nel disco, è attinomorfa; le antere sono arrotondate alla base. La specie
economicamente più importante è
H. annuus, comunemente noto
come girasole. È una grande pianta, alta da due a cinque metri, fornita
di fittone e di fusto grosso con ramificazioni solo nella parte superiore. Ha
foglie alterne cuoriformi od ovali e ruvide. Il seme, commestibile, ha sapore
dolciastro; contiene dal 15 al 50% di olio, in rapporto alla varietà e al
clima. È oggi uno dei principali componenti degli oli di semi e
perciò è largamente coltivato in Russia, presso il Danubio, in
India e in Egitto; è pianta resistente al freddo e alla siccità
ma, durante l'estate, deve godere di clima caldo perché il suo ciclo
vitale sia perfetto. Altra specie è l'
H. tuberosus (il
topinambur), alto fino a 3 m ma con capolini più piccoli della
specie precedente. I tuberi radicali, ricchi di inulina, sono commestibili.
Molte altre specie sono coltivate per ornamento (
H. cucumerifolius, H.
salicifolius, H. decapetalus, ecc.).