Sindacalista e uomo politico statunitense. Già cowboy, pioniere e
minatore, divenne sindacalista e in opposizione all'atteggiamento conservatore
dell'AFL (American Federation of Labor) nei confronti degli operai non
specializzati, fu tra gli organizzatori, nel 1905, dell'IWW (Industrial Workers
of the World) i cui iscritti erano pronti a operare sabotaggi e violenze per
cercare di rovesciare l'intero sistema capitalistico. Al patto conservatore
dell'AFL: "un onesto salario per una giornata di onesto lavoro", venne
sostituito il motto "abolizione del sistema salariale". Il vasto allarme
suscitato dalla loro attività, indusse gli imprenditori a prendere
provvedimenti e, nella sua qualità di organizzatore della Federazione
occidentale dei minatori, insieme con altri due sindacalisti, fu accusato
dell'assassinio di un ex governatore dell'Idaho, che era stato uno dei
principali responsabili dell'utilizzazione dei poteri dello Stato contro i
sindacati, e fu protagonista di un clamoroso processo che segnò una
svolta nel movimento sindacale americano. Nel 1906, insieme coi suoi due
compagni, venne illegalmente rapito nel Colorado ad opera della polizia dello
Stato dell'Idaho e detenuto in attesa di processo. Esso si svolse nel 1907 e
suscitò un immenso scalpore, facendo conoscere all'opinione pubblica
l'attività sindacale, l'ideologia e i metodi di lotta dell'IWW, ma si
concluse con l'assoluzione degli imputati. Negli anni seguenti egli si
affermò come il leader del sindacato, composto prevalentemente da
lavoratori a giornata nelle piantagioni del West, da tagliaboschi, da minatori e
da operai immigrati e sottopagati, tra i quali divenne molto popolare col nome
di "Big Bill". Pur non ripudiando l'azione politica ed essendo anzi membro
dell'esecutivo nazionale dell'American Socialist Party, egli tuttavia la
considerava di importanza secondaria rispetto a quella sindacale. Credeva che
fosse necessario combattere la guerra di classe soprattutto sul posto di lavoro
e che il solo mezzo efficiente per rendere rivoluzionaria la classe operaia
consistesse nell'indurre gli operai a una lotta costante contro i capitalisti
nelle fabbriche e nelle miniere. Affermava pertanto la necessità di
creare un movimento sindacale rivoluzionario e considerava secondaria la
funzione del partito socialista. Egli inoltre credeva che la futura
società proletaria sarebbe stata basata sul movimento sindacale
rivoluzionario e non su un partito politico. Non era contrario all'uso della
violenza, non solo contro i crumiri e le spie, ma anche contro i poliziotti,
considerando le strutture dell'ordine e della giustizia come una caricatura
della vera giustizia e libertà. Egli affermava infatti che le idee di cui
tale giustizia era portatrice si ispiravano alla "morale borghese" e pertanto
gli operai non erano obbligati a tenerne conto. Espulso nel 1913 dall'American
Socialist Party, si dedicò interamente all'IWW, ma anche l'influenza del
sindacato cominciò a declinare dopo la sconfitta subita in alcuni
scioperi, e il suo destino fu segnato quando, nel 1917, si oppose decisamente
alla guerra. L'organizzazione dell'IWW si dissolse, mentre gli altri suoi
esponenti confluirono nel nuovo partito comunista (1869-1925).