Drammaturgo e scrittore tedesco. Si dedicò nei primi tempi alla scultura,
recandosi a scopo di studio in Italia, attraverso un lungo viaggio in mare, che
poi descrisse in un libro. Riconobbe la sua vocazione di drammaturgo sotto la
diretta influenza degli ispiratori del naturalismo tedesco A. Holz e J. Schlaf.
Dalla prima rappresentazione del suo dramma
Prima dell'alba (1889), che
dette luogo ad incidenti e discussioni violente, si segna infatti il trionfo del
movimento naturalista.
H. restò fedele a certi elementi tipici di
questo teatro, come lo studio dell'ambiente, l'uso di forme dialettali, la
presentazione di casi più o meno patologici. Nel 1890 e nel 1891 uscirono
La festa della pace e
Anime solitarie, che rappresentano una
spietata indagine realistica sulla famiglia borghese in un piccolo borgo di
provincia. Con
I tessitori (1892)
H. vuole rappresentare un
grandioso quadro epico-sociale, con le lotte operaie dell'800 come protagoniste.
Ottenne un clamoroso successo in Germania e all'estero, e venne innalzato a
rappresentante quasi ufficiale della letteratura tedesca moderna. Al dramma di
masse tornò con
Florian Geyer (1895), ma il numero eccessivo dei
personaggi e la vastità della vicenda esasperano alcuni squilibri e la
fanno apparire artificiosa: vivace è invece la commedia d'ambiente
La
pelliccia di castoro (1893). Motivi in fondo ancora legati al naturalismo si
ritrovano in
Il vetturale Henschel (1898), tragedia dell'uomo tradito, e
in
Rosa Bernd (1903), tragedia di un infanticida; mentre motivi
simbolisti si riscontrano in
L'ascensione di Hannele (1894) e ancor
più in
La campana sommersa (1896), che consacrò la fama di
H. in tutto il mondo ed ebbe diverse trasposizioni musicali. Sulla linea
della fiaba e della leggenda stanno drammi come
Il povero Enrico (1902),
E Pippa balla! (1906),
Griselda (1908), mentre assai più
felice è un vivo quadro di vita berlinese come
I topi (1911). Il
suo ultimo dramma
Tetralogia degli Atridi (1943-1945) è cupamente
pessimista, in un'epoca dominata dal terrore nazista. Oltre a liriche e poemi di
modesto valore, gli si devono romanzi come
Emanuele Quint (1910),
Atlantis (1912),
L'isola della Grande Madre (1924), oggi poco
considerati, come pure
L'eretico di Soana (1918), a quei tempi
celebratissimo racconto.
H. può essere considerato il
rappresentante più tipico dell'Europa naturalista tra i due secoli
(Obersalzbrunn, Slesia 1862 - Agnetendorf, Slesia 1946).