Uomo politico prussiano. Di nobile famiglia, ebbe modo in gioventù di
viaggiare moltissimo e di conoscere illustri personaggi del suo tempo. Tra
questi ricorderemo Goethe e Cagliostro. Nel 1792 venne inviato a Vienna a capo
della legazione prussiana in Austria: vi rimase pochi mesi soltanto, essendo
stato richiamato in patria per assumere la carica di ministro. Come tale
condusse le trattative con l'Austria, alleata della Prussia nella guerra contro
la Francia repubblicana: partecipò anche alla conferenza per la seconda
spartizione della Polonia (1793). Nel 1794 concluse con la Gran Bretagna il
Trattato dell'Aia che tuttavia non ebbe i risultati previsti in quanto la
Prussia si orientò verso la pace di Basilea (1795). Dopo di allora
condusse le trattative con la Francia che si conclusero con il Trattato di
Berlino (1796). Salito al trono di Prussia Guglielmo III,
H. mantenne il
suo posto di ministro degli Esteri ma si trovò spesso in contrasto con le
idee pacifiste del re. Prevenne l'occupazione franco-russa dell'Hannover
mandando colà un esercito prussiano. Tuttavia, qualche tempo dopo
Napoleone si imposessò della regione. In seguito alla rottura dei
rapporti tra Francia e Inghilterra,
H. sollecitò una coalizione
antinapoleonica con l'Austria e la Russia ma, ostacolato da Guglielmo III, diede
le dimissioni da ministro degli Esteri (1804). Nel 1805, tuttavia, dietro invito
di Hardenberg riprese il suo posto partecipando, tra l'altro, al Trattato di
Potsdam con la Russia. Molti alti e bassi si ebbero poi nella sua politica nei
confronti di Napoleone (ultimatum del 1805, trattato di Schoenbrunn,
riannessione dell'Hannover, perdita di Ansbach, di Neuchatel e di Cleve).
Divenuto più tardi presidente dei ministri, commise alcuni errori che
ebbero gravi conseguenze per la Prussia - questa rimase isolata nella guerra
contro Napoleone e subì le sconfitte di Jena e di Auerstadt. Quando il re
dovette fuggire nella Prussia Orientale,
H. lo accompagnò
nell'esilio abbandonando per sempre la vita politica; nel 1820 si
trasferì in Italia dove scrisse un libro di memorie (Peuke, Slesia 1752 -
Venezia 1832).