Teorico tedesco del Marxismo. Iscrittosi al Partito comunista nel 1946, ha
assunto successivamente la direzione della rivista ufficiale di filosofia e di
teoria marxista della Repubblica Democratica Tedesca e la cattedra di Filosofia
marxista dell'università di Berlino est. Fattosi assertore e portavoce
della teoria del "comunismo nazionale", è stato a fianco degli studenti
nella rivolta del 1953, continuando poi a proclamare pubblicamente l'esigenza di
una politica socialista autonoma da Mosca. Nel 1956, per aver intensificato le
critiche alla linea politica perseguita da W. Ulbricht e per aver rinsaldato i
rapporti con i circoli culturali di Varsavia e di Budapest, protagonisti della
rivolta ungherese, è stato incarcerato e condannato a dieci anni, sotto
l'accusa di "cospirazione contro lo Stato". Rimesso in libertà nel 1964,
ha ripreso la sua attività di studioso dei problemi della filosofia
marxista (Königsberg 1923 - Berlino 1995).