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Hardwicke, Philip Yorpe primo conte di.

Uomo politico, lord cancelliere d'Inghilterra. Figlio di un avvocato di campagna, si orientò verso la professione paterna, ma si affermò presto come uno dei più preparati uomini di legge del suo tempo, percorrendo una brillante carriera politico-giuridica. Eletto deputato ai Comuni nel 1719 come rappresentante dei whigs, negli anni seguenti occupò importanti cariche, sino a diventare nel 1733 capo dell'amministrazione della giustizia; nella sua qualità di Cancelliere del Regno, presiedette il Consiglio di reggenza durante l'assenza di re Giorgio II. Sempre nella sua qualità di lord cancelliere, nel 1734 pronunciò un'importante sentenza durante il processo Middleton-Croft. In essa affermava che le leggi del diritto canonico potevano essere applicate ai laici solo se ratificate dal parlamento. Nel 1753 promulgò la legge sul matrimonio che, per quanto assicurasse al clero anglicano il monopolio di questo sacramento escludendo i pastori dissenzienti, costituiva un'interferenza del potere temporale in un campo che per tradizione era sino allora appartenuto alla Chiesa. In una legislazione come quella inglese, basata sul diritto consuetudinario, egli si trovò a dover affrontare una serie di problemi che esigevano un rinnovamento giuridico. Egli seppe risolvere con abilità tali problemi, affermandosi come uno dei più grandi lord cancellieri di ogni tempo. Dettò nuove norme che più tardi furono incorporate nel diritto consuetudinario. Quando nel 1762 il duca di Newcastle, di cui era amico fedele, decise di dimettersi dal governo, H. non esitò a dare le dimissioni insieme con lui (Dover 1690 - Londra 1764).