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Hardie, James Keir.

Uomo politico laburista inglese. Orientatosi verso l'attività politico-sindacale, dopo una fanciullezza trascorsa lavorando nelle miniere, militò inizialmente nelle file del Partito liberale. Lottando duramente contro l'opposizione dei padroni delle miniere e subendo atti di boicottaggio e di persecuzione, si dedicò con fervore all'organizzazione di un movimento sindacale tra i minatori della Scozia occidentale. Per mantenersi, si dedicò al giornalismo, scrivendo articoli per i giornali dell'Armshire sulle condizioni di lavoro nelle miniere. Nel 1886 divenne segretario dell'Unione dei minatori dell'Ayrshire e nell'anno successivo poté iniziare a pubblicare un suo giornale mensile, "The Miner". Alcuni mesi più tardi venne eletto segretario della Federazione dei minatori scozzesi e nel 1888 fu presentato come candidato dei minatori alle elezioni supplettive nel Mid-Lanarkshire, essendosi rifiutato il Partito liberale di presentarlo come suo candidato ufficiale. Pur ottenendo uno scarso numero di consensi, rispetto a quelli dei liberali e conservatori, la sua candidatura costituì l'inizio di una politica laburista indipendente. A quell'epoca, pur aderendo ancora al Partito liberale, H. si considerava ormai socialista e colse l'occasione di un viaggio a Londra a capo di una delegazione di minatori scozzesi, per incontrare F. Engels ed Eleanor Marx, e per mettersi in contatto con la federazione socialdemocratica inglese. Non vi aderì, poiché l'ambiente ateo con cui venne a contatto urtava contro la sua mentalità puritana. Promosse allora la costituzione del Partito laburista scozzese, erigendosi a difensore dei disoccupati e della giornata lavorativa di otto ore. Eletto deputato nel 1892, per sottolineare il fatto di essere stato eletto coi voti della classe lavoratrice e la sua intenzione di perseguirne gli interessi, si presentò alla Camera vestito da operaio, suscitando scandalo tra i benpensanti. Pur essendosi guadagnata la fama di estremista, egli era e rimase sempre un moderato, deciso a concentrare ogni suo sforzo sulle riforme immediate. Nel gennaio 1893, alla conferenza delle organizzazioni operaie di Bradford, prese l'iniziativa di fondare l'Indipendent Labour Party (ILP) che alcuni mesi dopo si presentava come un'associazione nazionale, suddivisa in sezioni, ma che non ottenne nessun deputato nelle elezioni del 1895. Negli anni seguenti, H. cercò di precostituire un'alleanza tra i gruppi socialisti inglesi e le Trade Unions; il risultato fu la costituzione nel 1900 del Labour Representation Committee, trasformatosi nel 1906 in Labour Party. Gli venne affidata la leadership del nuovo partito, ma ben presto si accorse di essere inadatto all'incarico, essendo i compromessi parlamentari in contrasto con la sua tendenza alla lotta e alla difesa degli umili. Pertanto cedette la direzione del partito a R. Mac Donald, pur rimanendone la figura di maggior prestigio. Antimilitarista, alla vigilia della prima guerra mondiale sollecitò l'Internazionale ad agire contro la minaccia di un conflitto, conducendo una campagna affinché si utilizzasse a tale scopo l'arma dello sciopero. A differenza degli altri leader socialisti europei, egli non poteva tuttavia parlare a nome di un partito socialista di massa, poiché sino al 1914 il Labour Party non disponeva ancora di un'organizzazione nazionale, né aveva come obiettivo la realizzazione del Socialismo, essendo essenzialmente il partito dei sindacati (Lanarkshire 1856 - Glasgow 1915).