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Hamann, Johann Georg.

Pensatore tedesco. Dopo aver ricevuto in famiglia una rigida educazione di tipo autoritario, fu avviato a studi scientifici e giuridici per i quali non aveva nessuna inclinazione e che abbandonò, indirizzandosi agli studi filosofici come autodidatta. Lasciò a una a una le svariate attività pratiche cui fu costretto a dedicarsi dalle difficoltà finanziarie, ricorse spesso all'ospitalità di amici, viaggiò a lungo e godette anche della protezione di ricchi estimatori, tra cui la principessa Galitzin, presso la quale concluse i suoi giorni. H. non giunse all'elaborazione di un vero e proprio sistema filosofico e i suoi scritti hanno tutti un carattere occasionale e autobiografico, costituiti prevalentemente da lettere e frammenti vari. I temi da lui trattati hanno però grande importanza in quanto lo qualificano come precursore della filosofia esistenzialistica. H. reagì infatti all'astratto razionalismo del suo tempo, e criticò il sistema kantiano, anticipando alcuni degli ultimi sviluppi del romanticismo sul piano religioso, come ad esempio la dialettica tra la singolarità e Dio, che si risolverà in Kierkegaard. Tra le sue opere ricordiamo: Pensieri sul corso della mia vita (1758); Diario di un cristiano (1758); Le crociate del filologo (1762); Metacritica sui purismi della ragion pura (1784) (Königsberg 1730 - Münster 1788).