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Hall, Charles.

Pensatore politico, precursore del socialismo. Le poche notizie intorno alla sua vita riguardano la professione di medico da lui esercitata nell'Inghilterra occidentale e che lo portò a morire ottantenne nella zona esterna (Rules) al carcere londinese, dove i detenuti potevano abitare in relativa libertà. Deve la sua fama a un'opera pubblicata nel 1805, col titolo. Gli effetti della civiltà, rimasta pressoché sconosciuta sino alla comparsa di una seconda edizione nel 1850. Si tratta di una delle opere più importanti e indicative dello sviluppo delle dottrine economiche anticapitalistiche. Egli infatti appartiene al piccolo gruppo di critici che compresero molto presto gli effetti della Rivoluzione industriale, allora appena agli inizi, anche se avversandola non seppero indicare altre soluzioni che quella di un ritorno a un'economia di tipo agrario-contadino. Per la data in cui viene scritto, il libro anticipa l'idea della lotta di classe e la teoria del plusvalore, denunciando il profitto come frutto dell'acquisto del lavoro a un prezzo inferiore al valore del suo prodotto. Queste idee passarono pressoché inosservate anche quando venne pubblicata la seconda edizione, e l'opera apparve quella di un tipico nemico settecentesco del lusso, un assertore della "vita semplice". Per "civiltà", H. intendeva l'affermazione di un sistema in cui gli interessi dei ricchi e quelli dei poveri sarebbero venuti a trovarsi in contrasto sempre più netto tra di loro, data l'accentrazione della proprietà nelle mani di pochi che se ne servono per sfruttare i non abbienti, comprando manodopera a un prezzo inferiore a quello reale, così che l'operaio finisce col lavorare solo un giorno per sé e otto a beneficio delle classi produttive (1740 circa - Londra 1820).